Venezia 81: a Nanni Moretti il Premio Pietro Bianchi 2024
E’ andato a Nanni Moretti il riconoscimento che i Giornalisti Cinematografici Italiani (SNGCI) consegnano tradizionalmente al Lido.
E’ andato a Nanni Moretti il Premio Pietro Bianchi 2024, riconoscimento che i Giornalisti Cinematografici Italiani (SNGCI) consegnano tradizionalmente al Lido, quest’anno alla sua 47.ma edizione, ad una personalità eccellente del cinema italiano. Assegnato da sempre d’intesa con la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, il ‘Bianchi’ 2024 è un omaggio a Nanni Moretti che sigla anche una giornata speciale a lui dedicata Venezia 81 diretta da Alberto Barbera con la presentazione di Ecce Bombo restaurato dal CSC – Cineteca Nazionale: il premio è stato infatti consegnato oggi in Sala Corinto in occasione della proiezione del film.
Un film per il quale Nanni Moretti ha ricevuto il primo di ben dodici Nastri d’Argento avuti come regista, sceneggiatore e produttore. Proprio i giornalisti segnalarono per primi la forza innovativa del film con il primo Nastro d’Argento a Nanni per il miglior soggetto originale. Come ricorda Laura Delli Colli, Presidente, a nome del Direttivo Nazionale dei Giornalisti Cinematografici Moretti fu definito allora, e sottolinearlo oggi sembra più che mai attuale:
Il poeta più intelligente e sottile, più affettuoso e disincantato, più ironico e malinconico di quel tempo. Una definizione che resta, con l’impegno, il talento, l’originalità e soprattutto la coerenza di un autore che è riuscito, nel suo personalissimo stile, “a raccontare una generazione, con i suoi desideri, i suoi inciampi e le sue paure”. Ed è per questo che la stampa cinematografica quest’anno gli esprime a Venezia il suo affettuoso grazie.
Venezia 81 – Il Premio Pietro Bianchi
Promosso ogni anno a Venezia come i ‘Premi Francesco Pasinetti’, dai Giornalisti Cinematografici Italiani che assegnano i Nastri d’Argento, il Premio Pietro Bianchi è da sempre dedicato a celebrare l’eccellenza di una personalità del cinema italiano. Nato nel 1977, da sempre in collaborazione con la Biennale, il riconoscimento viene assegnato dai Giornalisti Cinematografici Italiani d’intesa con la Mostra del Cinema ed è stato attribuito da quasi cinquant’anni ad un’intera generazione di registi e sceneggiatori, ma anche ad alcuni autori della fotografia e attori tra i più rappresentativi protagonisti del più grande cinema italiano: da Mario Soldati, il primo a riceverlo della storia del Premio, a Zavattini, e poi Blasetti, Castellani, Zampa, Lattuada, Monicelli, Comencini, De Santis, Rosi, Risi, Scola, Paolo e Vittorio Taviani, Magni, Lizzani, Bertolucci, Antonioni. Il Premio è andato anche agli sceneggiatori Suso Cecchi D’Amico, Age e Scarpelli e Tonino Guerra, agli autori della fotografia Giuseppe Rotunno e Vittorio Storaro, al montatore Roberto Perpignani e a molti altri nomi eccellenti, tra i quali pochissimi attori. Tra loro Sophia Loren, Claudia Cardinale, Virna Lisi, Michele Placido. Negli anni Duemila è il Bianchi è stato attribuito simbolicamente ai grandi della critica italiana, e a due protagonisti della comunicazione come Enrico Lucherini e Vincenzo Mollica. Tra gli autori lo hanno ricevuto anche Marco Bellocchio, Giuliano Montaldo e Citto Maselli, Gianni Amelio, Enzo D’Alò, Gabriele Salvatores, Ermanno Olmi, Ugo Gregoretti, Dario Argento e ha festeggiato, nelle ultime edizioni, anche due straordinarie attrici come Dominique Sanda e, due anni fa Stefania Sandrelli, prima di Sergio Castellitto, Premio Bianchi 2023.
Nanni Moretti – Note biografiche
Nato a Brunico il 19 agosto 1953.
Ha diretto e interpretato:
Io sono un autarchico (1976), Ecce Bombo (1978), Sogni d’oro (1981, Premio speciale della giuria alla Mostra del Cinema di Venezia 1981), Bianca (1984), La messa è finita (1985, Orso d’argento al Festival di Berlino 1986), Palombella rossa (1989), Caro diario (1993, Premio migliore regia al Festival di Cannes 1994), Aprile (1998), La stanza del figlio (2001, Palma d’oro al Festival di Cannes 2001), Il Caimano (2006), Habemus papam (2011), Mia madre (2015).
Ha diretto anche cortometraggi e documentari:
La sconfitta (1973), Paté de bourgeois (1973), Come parli frate? (1974), La cosa (1990), L’unico paese al mondo (1994, un episodio), Il giorno della prima di Close up (1995), Il grido d’angoscia dell’uccello predatore (2002), The last customer (2003), Il diario del Caimano (2006), L’ultimo campionato (2007), Diario di uno spettatore (2007), Filmquiz (2008), Piazza Mazzini (2017), Ischi allegri e clavicole sorridenti (2017).
Come attore ha interpretato anche:
Padre padrone (Paolo e Vittorio Taviani, 1977), Domani accadrà (Daniele Luchetti, 1988), Il portaborse (Daniele Luchetti, 1991), La seconda volta (Mimmo Calopresti, 1995), Caos calmo (Antonello Grimaldi, 2008).
Nel 1986 insieme ad Angelo Barbagallo ha fondato la Sacher Film che ha prodotto:
Notte italiana (Carlo Mazzacurati, 1987), Domani accadrà (Daniele Luchetti, 1988), Palombella rossa (Nanni Moretti, 1989), Il portaborse (Daniele Luchetti, 1991), Caro diario (Nanni Moretti, 1993), La seconda volta (Mimmo Calopresti, 1995), Aprile (Nanni Moretti, 1998), La stanza del figlio (Nanni Moretti, 2001), Te lo leggo negli occhi (Valia Santella, 2004), Il Caimano (Nanni Moretti, 2006), Habemus papam (Nanni Moretti, 2011), Mia madre (2015).